Plotter: cos’è e quando è utile
Suona pesante il nome che lo definisce. Con la “o” che si allunga e la doppia “t” che la contiene. Dunque, il plotter cos’è esattamente?
Se alla definizione volessimo associare un’immagine, si potrebbe dire che il plotter sia un po’ il “pachiderma” dell’informatica applicata alla gestione documentale. Infatti, si tratta di una periferica dedicata alla stampa di supporti di grandi dimensioni. È l’apparecchio adatto a essere utilizzato con i sistemi CAD per la stampa di progetti di architettura, mappe topografiche, curve geometriche, disegni per l’edilizia, oppure per applicazioni in campi come fisica, chimica, elettrotecnica, meccanica, elettronica.
Il termine “plotter” affonda le sue radici nel mondo anglosassone. Deriva dal verbo inglese “to plot” con il significato di “tracciare”, cioè individuare la traccia di un diagramma, di un progetto, oppure indicare un punto definito sul piano grafico.
Grazie ai plotter è possibile stampare nel formato A1, che misura 594 x 841 millimetri. Trovano forma e concretezza su carta file AEC, disegni CAD, immagini di qualità elevata come le foto in alta definizione. Possono essere realizzati materiali pubblicitari, cartelloni, stampe su tela, retroilluminati, striscioni e documenti con grafica complessa, adatti alla comunicazione.